Le centraline elettroniche che governano i vari sistemi presenti nei veicoli (iniezione, sistema frenante, airbag, clima, ecc..) hanno al proprio interno un controllo conosciuto come autodiagnosi i quali, per poterne verificare lo stato di funzionamento, sono indispensabili strumenti di diagnosi capaci di comunicare con le centraline stesse. Ogni sistema di controllo presente sul veicolo riceve ed elabora una serie di informazioni provenienti da sensori, grazie ai quali sono in grado poi di agire su attuatori per regolare il funzionamento del sistema in gestione. Ma se uno di questi sensori o attuatori non funziona regolarmente o se la centralina stessa ha un malfunzionamento, il controllo di autodiagnosi dovrebbe intervenire segnalando l’anomalia sul quadro strumenti, ma purtroppo questo non sempre accade: ci sono casi in cui le tolleranze impostata dalle case costruttrici non consentono di evidenziare problemi in atto ed ecco come uno strumento diagnostico professionale ci può aiutare ad ottenere informazioni in più sulla natura di un’imminente problema. Ogni costruttore di veicoli utilizza soluzioni proprietarie di comunicazione, per cui una soluzione multimarca garantisce la massima compatibilità con tutti i sistemi elettronici dei veicoli, permettendo di intervenire su oltre 100 marche e su più di 35.000 sistemi presenti negli ambienti di auto e di veicolo industriale. E’ possibile distinguere le diagnosi eseguite dalla centralina in due tipi, la prima chiamata diagnosi di tipo elettrico ovvero generato dallo scollegamento elettrico del sensore o dal suo corto circuito, mentre la seconda è la diagnosi di tipo funzionale generata non da una causa fisica diretta come nel caso precedente ma da una particolare elaborazione della centralina. Nel primo caso la centralina riconosce un guasto generato da una valutazione sull’intensità di corrente circolante nel sensore non più rispettante il range di tolleranza (si pensi a un qualsiasi sensore: se questo viene scollegato dall’impianto originale la centralina non rileva più assorbimento di corrente ed entra nello stato di protezione), mentre nel secondo caso la centralina riconosce un guasto dovuto all’invecchiamento di un sensore che nonostante l’autoadattività da parte della centralina stessa non è più in grado di correggere (si pensi al debimetro nei motori diesel: questo sensore invia dei segnali sempre più deboli alla centralina motore fino a quando quest’ultima non è più in grado di compensare l’invecchiamento del sensore, ovvero è stata superata la soglia di tolleranza dei valori di auto adattamento memorizzati in centralina, entrando poi nello stato di protezione motore ). Solitamente questi sensori sono di tipo NTC (Coefficiente di Temperatura Negativo) e oltre ai due tipi di diagnosi precedentemente spiegate è possibile intervenire in diagnosi tradizionale o manuale (per stendere una diagnosi conclusiva) con il diretto controllo sulle tensioni di alimentazione o resistenze misurate da parte di un attuatore o sensore. Come si può capire tra una diagnosi tradizionale ed una di tipo elettrico o funzionale c’è una differenza sostanziale: nella prima si analizza il sensore in relazione alle sue risposte elettriche , mentre negli altri due casi si ottiene l’interpretazione ingegneristica elaborata dalla centralina sul segnale stesso. In alcuni casi è necessario intervenire con una diagnosi di tipo tradizionale in quanto la centralina campiona la lettura dei dati con una cadenza variabile a seconda della sua potenza di elaborazione, quindi se il problema è di tipo sporadico, è possibile che non venga interpretato come anomalia.
Rimappatura delle centraline elettroniche
Perchè riprogrammare la centralina?
Le case costruttrici quando sviluppano il software, non hanno come obiettivo quello di ottenere la massima potenza, infatti viene lasciato un ampio margine di tolleranza che le consentE di adattarsi ad ogni tipo di utilizzo.
Riprogrammando la centralina si ottiene:
• ottimizzazione dei consumi, a pari velocità
• aumento della coppia e della potenza
• accelerazione più brillante
• eliminazione di eventuali “vuoti” nella fase di ripresa